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Parte 2 – Un’altra indagine in un allevamento di un fornitore di Lidl Italia: questa volta maiali

🔴 NUOVA INDAGINE
Le immagini che abbiamo diffuso provengono da un allevamento di maiali di un fornitore di Lidl Italia e sono un esempio, ancora una volta, di come le politiche pubbliche del marchio non siano adeguate a evitare sofferenze estreme agli animali.

🐷 All’interno dell’allevamento sono state riscontrate terribili vi0lenze da parte degli operatori e del veterinario. Le immagini mostrano maiali p!cchiati brutalmente con bastoni, sollevati dal muso o dalle orecchie e presi a calci. Nell’allevamento sono anche presenti numerosi suini malati o m0renti, che non vengono curati e che in alcuni casi vengono lasciati m0rire lentamente di stenti. Inoltre, non mancano preoccupanti criticità a livello igienico-sanitario a causa delle carc4sse degli animali abbandonate all’aperto nel cortile dell’allevamento.

🐔 Dopo oltre due anni di campagna e richieste di adesione agli standard dello European Chicken Commitment (ECC), chiediamo ancora una volta a Lidl di impegnarsi a fare di più nelle proprie filiere, iniziando dai polli, gli animali terrestri numericamente più allevati. Recentemente, oltre che in Francia, anche Lidl Germania ha sottoscritto una politica allineata all’ECC, il che dimostra la fattibilità delle nostre richieste.

È ora che anche in Italia Lidl prenda una posizione e un impegno per i polli!

#vegan #allevamentiintensivi #animalrights

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